GLI STUDI

Giuseppina Pizzigoni

Lungimirante precorritrice del rinnovamento pedagogico nella scuola

Insegnante e dirigente scolastica, formatrice e pedagogista italiana (1870-1947).
Ideatrice della Scuola Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale.
Socio fondatore dell’Associazione per la Diffusione del Metodo Pizzigoni, poi Opera Pizzigoni.

Fondo Pizzigoni Scuola dell'Infanzia | Giuseppina Pizzigoni

“Lo scopo prioritario della pedagogia della scuola è quello di comprendere che l’educazione cresce nel pensiero e nell’esperienza dell’infanzia”.

Giuseppina Pizzigoni

G. Pizzigoni, Linee fondamentali e programmi e altri scritti, 1956, 84

Una pedagogia al femminile

In Italia i primi anni del 1900 sono stati intonati ad un grande rinnovamento pedagogico nella scuola. Un rinnovamento guidato dalle donne. Basti pensare a Rosa (1866-1951) e Carolina (1870-1945) Agazzi, a Maria Boschetti Alberti (1884-1951), e naturalmente a Giuseppina Pizzigoni (1870-1947).

Tutte maestre ed educatrici che, a differenza di Maria Montessori (1870-1952), non ritenevano tanto di dover rendere un servizio alla Scienza, quanto all’infanzia e all’uomo ancora bambino. Prefigurarono l’educazione migliore per lo sviluppo del bambino.

Le diverse formazioni pedagogiche di queste donne hanno certamente avuto la loro importanza nel successivo sviluppo di una pedagogia ed educazione al femminile.

La nascita dell’interesse per l’educazione; la riflessione pedagogica autonoma; la fondazione di una scuola; la risonanza dell’idea; la fama e la persistenza dell’innovazione: questi sono gli itinerari forti, le costanti della educazione e della pedagogia al femminile.

Materiali pedagogici Metodo Pizzigoni | Fondo Pizzigoni Scuola dell'Infanzia

GIUSEPPINA PIZZIGONI

Spirito artistico e cultura professionale

Giuseppina Pizzigoni nasce a Milano nel 1870 da Carlo, professore docente di lingue estere, e da Virginia Bossi, particolarmente sensibile verso l’infanzia. Giuseppina, maggiore di quattro sorelle, ha una grande passione per il teatro e sogna il palcoscenico, ma finisce per assecondare interamente i desideri della madre e si prepara all’insegnamento.

Quando da studentessa ascolta le lezioni dei suoi professori le giudica convincenti se sono artisticamente poste. Scrive “A scuola seguivo attenta le lezioni, che, fatte bene, mi attiravano. Pensavo: un’artista deve essere colta” (G. Pizzigoni, La storia della mia esperienza o come l’Autrice vide nel suo spirito il rinnovamento della Scuola Elementare d’Italia, 1946, p.11).

Giuseppina Pizzigoni consegue il diploma magistrale nel 1888 e diventa presto maestra in soprannumero nel Comune di Milano. Cadono inesorabilmente gli ideali dell’adolescenza e come se andasse ai “lavori forzati”, si lascia alle spalle le luci della ribalta. Del teatro continua ad ammirare l’arte e la bellezza che porta decisamente nella nuova scuola dando un impulso straordinario all’educazione estetica dei bambini.

La consapevolezza della vocazione

Scrive Giuseppina Pizzigoni:
Che cosa vuol dire ‘seguire la propria vocazione?’ Può questo l’uomo nella vita? Mia vocazione era l’arte drammatica o l’arte didattica?

Era l’arte, e la volontà vittoriosa di mia madre seppe incanalare verso la scuola la mia vocazione per l’arte. Ed ecco che io volli l’arte nella scuola, e, nella scuola, mi sentii artista.

La Rinnovata, che oggi fiorisce al sole dell’amore e dell’arte, è il monumento alla mia fatica. A mia madre ogni benedizione”.

(G. Pizzigoni, La storia della mia esperienza o come l’Autrice vide nel suo spirito il rinnovamento della Scuola Elementare d’Italia, 1946, p.15).

Linee fondamentali del Metodo Sperimentale

Per applicare il metodo sperimentale nell’insegnamento occorrono ambiente speciale, tempo largo e mezzi adeguati.

Volendo fondare una scuola nuova è necessario tener calcolo dei portati moderni della scienza e dell’arte intorno all’educazione fisica, all’educazione morale e all’educazione intellettuale; è necessario tener conto dell’educazione estetica, e è utile saggiare il valore della coeducazione”.

(G. Pizzigoni, La Scuola Elementare Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale, 1913, p. 36).

GIUSEPPINA PIZZIGONI

Il primo nucleo alla Ghisolfa e l’inaugurazione del Metodo Sperimentale

Giuseppina Pizzigoni emerge in tutta la sua forza pedagogica per aver ideato un Metodo che ha capovolto la visione dell’insegnamento e dell’apprendimento.

Nel 1907 Giuseppina Pizzigoni concepisce le linee fondamentali della Scuola Rinnovata e in un articolo del 1909 sulla “Rivista pedagogica” la Pizzigoni ha modo di manifestare il suo interesse per la ricerca scientifica e sperimentale.

Nel 1911 la Pizzigoni realizza il primo nucleo didattico come esperimento alla Ghisolfa. Nello stesso anno illustra in un discorso pubblico la Scuola Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale. Nel 1915-16, per volontà del Comune di Milano, il metodo della Rinnovata è esteso a tutta la popolazione scolastica della Ghisolfa, che contava allora 507 alunni iscritti (cfr. Associazione per la Diffusione del Metodo Pizzigoni 1931, 17). Il nuovo edificio della Scuola Rinnovata (oggi Istituto Comprensivo Rinnovata Pizzigoni) viene inaugurato il 28 ottobre 1927.

GIUSEPPINA PIZZIGONI

Ambiente, tempo, mezzi

Durante la Conferenza del 1911 sulla fondazione della Scuola Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale, Giuseppina Pizzigoni descrive l’ambiente, definisce il tempo e determina i mezzi propri della sua pedagogia:

“Per ambiente adatto alla nuova scuola io intendo innanzi tutto un caseggiato semplice, che di per sé, nelle linee sue architettoniche, nel suo arredamento valga a dare della casa dello studio un concetto severo e sereno, valga a facilitare ogni dovere scolastico e a educare il senso estetico.

Il caseggiato deve essere provvisto di spogliatoi, di palestra bene arredata, di porticato aperto e con pavimento battuto per le marce, di aule capaci, allietate da ampie finestre-porte dalle quali la luce entri a torrenti e i ragazzi possano uscire con frequenza e sveltezza; di cucina bene arredata, di refettorio, di lavatoi, di docce e di servizi sanitari decenti. Non manchi la sala per le proiezioni, quella per la musica, per il lavoro, per il museo; per il Corso Popolare si aggiunga poi una piccola lavanderia, una stireria, una stanza-infermeria, separate dal corpo del fabbricato principale.

Ogni stanza sia ornata di vedute prese dal vero e di quadri artistici, e il fabbricato sia posto in mezzo a un terreno che offra il campo di gioco, il giardino e l’orto quali palestra di educazione fisica e di istruzione per tutte quelle conoscenze che ai fanciulli devono venire dallo studio della natura, e quali palestra di lavoro in quella parte che sarà coltivata dagli scolari. Il giardino abbia il pollaio, la conigliera, la vasca con i pesci, l’apiario, la gabbia con gli uccelli”.

(G. Pizzigoni, La Scuola Elementare Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale, 1913, pp. 36-37).

Materiali pedagogici Metodo Pizzigoni | Fondo Pizzigoni Scuola dell'Infanzia
Materiali pedagogici Metodo Pizzigoni | Fondo Pizzigoni Scuola dell'Infanzia

SCUOLA NUOVA E SCUOLA ATTIVA

Una pioniera internazionale del rinnovamento della scuola

Giuseppina Pizzigoni è annoverata tra gli autori italiani più rappresentativi della scuola nuova e della scuola attiva. Le sue proposte di rinnovamento della scuola nazionale sono iniziate con la fondazione della Scuola Rinnovata (1927) e si sono estese anche oltre i confini italiani.

Giuseppina Pizzigoni è citata nei manuali di Pedagogia, nelle Enciclopedie generali e di settore. Nel 1935 Giovanni Calò redige per l’Enciclopedia Treccani la voce sulla maestra, ponendone l’accento sull’originalità e allo stesso tempo interpretandone l’interiorità della scuola. Infatti, la Scuola Rinnovata è un prototipo unico, indipendente, ed anche geniale di scuola attiva. Tra i principi che la caratterizzano, prevale quello secondo il quale la scuola è ambiente di vita vera, nel quale l’alunno conquista conoscenza con l’osservazione e la sperimentazione. In questa scuola non s’insegna come in genere accade nelle nostre scuole.

Alla Rinnovata il bambino è il centro dal quale si diparte l’azione ed egli è propulsore del cambiamento. È centro operante, nel senso che acquista e conquista la sua disciplina non attraverso norme rigide, ma con le esperienze e con le sane abitudini. Alla Rinnovata si insegna e si studia per centri d’interesse.

L’ambiente è predisposto in modo che la scuola sia in grado di orientare alla conoscenza della natura, della società e del mondo. Quest’ultimo non è un concetto di autoreferenzialità e di autosufficienza, piuttosto con esso si vuole esprimere l’idea secondo la quale la scuola ha un contenuto di verità e di fatti che conducono all’educazione completa.

OPERA PIZZIGONI

Opera Pizzigoni per la diffusione del Metodo

Un momento rilevante è quello della costituzione dell’Associazione per la Diffusione del Metodo Pizzigoni, eretta in Ente Morale con R. D. 23 ottobre 1927 N. 2116. Dopo pochi anni, l’Associazione prende il nome di Opera Pizzigoni con R. D. 28 settembre 1933 N. 1460, allo scopo di diffondere il metodo ed il programma, preparare gli insegnanti, coadiuvare la scuola.

Quando, nel 1929, Giuseppina Pizzigoni lascia la direzione dell’associazione, la scuola risulta completa di nido ed asilo (cfr. A. Cimmino 1993, 11). Gli anni successivi sono dedicati alla formazione degli insegnanti e al consolidamento del Metodo Sperimentale.

Materiali pedagogici Metodo Pizzigoni | Fondo Pizzigoni Scuola dell'Infanzia
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Materiali pedagogici Metodo Pizzigoni | Fondo Pizzigoni Scuola dell'Infanzia
Materiali pedagogici Metodo Pizzigoni | Fondo Pizzigoni Scuola dell'Infanzia

La scuola nuova

Alla puntuale nomenclatura di spazi e luoghi segue l’approfondimento del concetto pedagogico di “scuola nuova” che sperimentalmente offre i contenuti dell’istruzione.

La geografia, ad esempio, si studia in città e andando nei prati, in montagna, in campagna, al mare e al lago, visitando borghi, villaggi, paesi, viaggiando a piedi, in treno, con il battello.

In tal modo, gli scolari si impadroniscono del lessico proprio della disciplina, apprendono come identificare la pianura, il monte, la valle, il torrente, il fiume, il lago, i ponti, ed anche il significato di provincia, di regione, in relazione alla vita civile e sociale che in quei luoghi si conduce.

Le officine e i laboratori degli artigiani

La conoscenza della vita sociale fa parte dell’ambiente speciale pensato da Giuseppina Pizzigoni. Per questo gli scolari imparano facendo le visite alle officine del fabbro, del falegname, del vetraio, del fornaciaio, del magnano (ovvero di chi riparava le vecchie pentole, un tempo lo stagnino o il calderaio). Si apprende moltissimo anche nei laboratori del calzolaio, del tessitore, del tintore.

Lavoro manuale e lavoro mentale

Giuseppina Pizzigoni sperimenta per anni il valore del lavoro manuale quale alleato del lavoro mentale.

La preparazione della mano e del cervello è ausilio ad una preparazione culturale robusta formata attraverso l’osservazione dei fatti e non sulle parole“. (cfr. G. Pizzigoni, Il lavoro nelle cinque classi elementari della Scuola Rinnovata di Milano, 1940)

La scuola è il mondo

L’ambiente scolastico deve mettere gli scolari a contatto con il mondo e perché questo accada nel mondo bisogna andare nel mondo.

Bisogna apprendere quello che non è permesso ignorare e la scuola primaria orienta verso l’espansione mondiale, combatte i pregiudizi che ostacolano l’espansione. I programmi scolastici devono contemplare questo vasto orizzonte di senso.

Non solo, la scuola elementare permette di apprendere buone abitudini e ciascuno le porterà con sé sempre in tutta la sua vita. Quelle abitudini “faranno di lui il maestro di sé stesso”.

(G. Pizzigoni, La Scuola Elementare Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale, 1913, 41)

Il primo anno di scuola

Quando il bambino entra nella scuola impara a guardarsi intorno e vive interamente l’ambiente creato ad arte proprio per lui, affinché sia felice e provi curiosità e gioia.

Impara a guardare, ad esercitare i sensi, educa la propria volontà nei desideri che esprime e coltiva l’attitudine al lavoro.

Poiché queste linee del programma sono del 1913, ancora non c’è in Giuseppina Pizzigoni quello che meglio delinea qualche anno dopo per il suo asilo infantile sorto solo nel 1927.

Materiali pedagogici Metodo Pizzigoni | Fondo Pizzigoni Scuola dell'Infanzia
Fondo Pizzigoni Scuola dell'Infanzia | Giuseppina Pizzigoni

METODO SPERIMENTALE

Apprendimento per sperimentazione

Il valore dell’apprendimento sperimentando dal vivo quello che accade in un luogo di lavoro manuale si comprende entro almeno quattro importati collegamenti scientifici e metodologici, altri se ne potrebbero anche aggiungere. Questi quattro collegamenti sono come degli incastri fondamentali che segnano l’identità del metodo sperimentale:

1. l’idea di rinnovamento di Giuseppina Pizzigoni è collocabile nel vasto movimento che si raccoglie intorno al Bureau international des Ecoles Nouvelles (1899);

2. a Milano le insegnanti più volenterose, tra le quali figura Giuseppina Pizzigoni, seguono le lezioni di Ugo Pizzoli fondatore nel 1906 dell’Istituto di Psicologia Sperimentale;

3. nel 1906 Giuseppina Pizzigoni riceve la medaglia di bronzo dalla giuria della Mostra Didattica allestita nell’Esposizione Internazionale di Milano per l’inaugurazione del valico del Sempione;

4. quando nel Congresso di Calais del 1921 la Ligue Internationale pour l’Éducation Nouvelle (LIEN) inizia a definire i 30 punti della scuola nuova, Giuseppina Pizzigoni è già riconosciuta come una figura di riferimento nella pedagogia scientifica in Europa e in America (seguire il link per approfondimenti).

GIUSEPPINA PIZZIGONI

Rispettare il bambino secondo verità e natura

L’asilo infantile di Giuseppina Pizzigoni ha seguito una via ascendente nel percorso di ideazione pedagogica della fondatrice. La preoccupazione principale è che il bambino viva nel bello e acquisti buone abitudini di vita fisica e morale. Il bambino impara a parlare correttamente conversando con la maestra di temi che emergono dalle attività quotidiane e dalle molteplici occasioni di apprendimento.

L’asilo non si serve di macchinazioni e di interventi artificiosi, offre invece materiali presi dalla vita vera: i sassi, i fiori, le piante, gli animali della scuola; i giocattoli scelti. Con questi oggetti i bambini esercitano i sensi e si educano alla osservazione e alla disciplina della volontà.

Il concetto fondamentale di questa educazione è rispettare il bambino e svilupparlo secondo natura e secondo verità. (Cfr. G. Pizzigoni, La Scuola Elementare Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale, 1913, 221).

Nel mio Asilo infantile sono abolite le lezioni. Il piccino che vive l’intera giornata con l’educatrice impara tutto quanto è indicato nel mio Programma” (Pizzigoni, Linee fondamentali e programmi e altri scritti, 270).

Il ritaglio nell’asilo infantile

Nel materiale realizzato e pubblicato da Giuseppina Pizzigoni per la didattica dell’asilo infantile, una funzione specifica è assegnata al lavoro di ritaglio.

La Pizzigoni ha predisposto per l’attività di ritaglio tre pubblicazioni. La prima è “Serie A – Semplici scenette varie“, la seconda è “Serie B – La vita di campagna“, e la terza è “Serie C – La strada“.

Il bambino sceglie di abbinare le figurine per comporre un quadro che poi descrive all’educatrice. Mostra così il suo sviluppo mentale mentre si adopera a costruire una scena con una casa nel bosco, o dei bambini che giocano, o le figure che popolano un pollaio. Anche le figure con il bianco e il nero mostrano la sensibilità artistica del bambino.

Tra i vantaggi educativi di questo mezzo didattico vi è l’apprendimento della lingua materna (cfr. G. Pizzigoni, Il mio Asilo infantile. Linee fondamentali. Programma. Orario. Note illustrative, 1929, 25-28).

La risonanza accademica

Tra i maggiori estimatori della pedagogia di Giuseppina Pizzigoni troviamo i pedagogisti Luigi Credaro e Giuseppe Lombardo Radice. Luigi Credaro, allora Ministro dell’Istruzione, scrive nel 1910 una lettera alla direttrice Giuseppina Pizzigoni, approvando il piano di rinnovamento fondato sul metodo sperimentale (vedi documento allegato).

Del medesimo avviso è Giuseppe Lombardo Radice, che a proposito della Scuola Rinnovata scrive: “Qui si mira a svegliare l’osservazione e ad ottenerne una espressione spontanea, che via via si organizzerà meglio e diventerà più completa e più ragionata. Qui l’alunno è alla ricerca di se stesso, con l’aiuto delle cose sperimentate.

Verrà il tempo per le trattazioni sistematiche: ma nella scuola elementare ciò che conta è la capacità precisare e ordinare le proprie osservazioni, che si forma con questi piccoli tentativi di trattazione sistematica” (G. Lombardo Radice, Dove i bambini ci dicono che cosa sia “La Rinnovata”, 1925, 6).

Lettera di Luigi Credaro a Giuseppina Pizzigoni (1910)

17 novembre 1910
Gentile Signora,

Ho letto lo Statuto da Lei compilato per la ‘Scuola Elementare secondo il metodo sperimentale’ che il Comitato di cui Ella fa parte si propone di istituire, e non esito ad esprimerle il mio consenso nei concetti fondamentali a cui lo Statuto stesso si informa.

L’esperimento della Scuola all’aperto, quando sia fatto con tutte le debite cautele, non potrà non riuscire del maggior interesse per quanti hanno a cuore la salute dei fanciulli e giustamente si preoccupano dell’arresto di sviluppo fisico a cui molti di essi sono condannati in certe scuole.

Non posso non approvare che nella 1a classe l’insegnamento della lettura e della scrittura sia sostituito dalla osservazione spontanea o provocata dal maestro, delle cose da cui l’alunno è circondato.

Parimenti approvo, senza riserve, l’orario della scuola, ispirato al concetto di rendere quest’ultima, come effettivamente deve essere, continuazione e integrazione della famiglia, mezzo potente di allargamento e di estensione dei sentimenti di simpatia e di solidarietà oltre i confini affettuosi, ma troppo angusti, della vita famigliare…è bene che l’esperimento s’inizi, nulla vietando di mutare, in seguito, quando occorra, le condizioni e le circostanze di esso.

Per parte mia ne attendo con fiducia i risultati, riservandomi di esaminare, alla stregua di questi, se e quando sia il caso di mutare o correggere nei programmi e negli ordinamenti della nostra scuola.

Credaro.

CARTEGGIO TRA GIUSEPPINA PIZZIGONI E GIUSEPPE LOMBARDO RADICE

Lezione all’aperto nella Scuola Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale

La lezione all’aperto nella Scuola Rinnovata da una cartolina inviata da Giuseppina Pizzigoni a Giuseppe Lombardo Radice, l’insigne professore docente di pedagogia presso il Magistero di Roma, intellettuale custode della Rinnovata. Giuseppina Pizzigoni svolgeva una ampia diffusione della sua visione educativa.

Le cartoline raffiguravano i momenti dell’esperienza pedagogica condotta nella Scuola Rinnovata secondo il metodo sperimentale. Nella cartolina con data 11 marzo 1927 sul davanti è fotografata una lezione all’aperto e sul retro il messaggio firmato da Giuseppina Pizzigoni con destinatario il Prof. G. Lombardo Radice.

Illustre Professore riguardo l’opuscolo di Rampato per il Convegno di Locarno. A me pare magnifico.

Vorrei sapere se convenga tradurlo in francese, e tradurre in inglese, tedesco, spagnolo la conclusione e l’elenco dei principi su cui si basa la Rinnovata.

Grazie e auguri! G Pizzigoni

(Cartolina illustrata inviata da Giuseppina Pizzigoni a Ill.mo Signor Com. Prof. G. Lombardo Radice)

GIUSEPPINA PIZZIGONI

Opere scelte e riferimenti bibliografici

Si offre qui di seguito una selezione di pubblicazioni ed opere di Giuseppina Pizzigoni, ed una selezione di brevi riferimenti bibliografici.